02/04/2025

LA NECESSITÀ DELLA RISURREZIONE

  Io tornerò!”

Manca poco alla Pasqua.  La Pasqua, per noi cristiani, non è la colomba pasquale con il ripieno di pistacchio e nemmeno un uovo di cioccolato con la sorpresina, ma il giorno in cui celebriamo la risurrezione di Gesù Cristo. Celebriamo il tumulo vuoto.

La Pasqua era celebrata dagli ebrei (pesach in ebraico significava "passaggio") per ricordare la liberazione, da parte di Dio, del popolo israelita dalla schiavitù in Egitto e il suo esodo verso la Terra Promessa. Con la risurrezione di Cristo invece abbiamo la nostra Pasqua ovvero il nostro "passaggio" dalle tenebre alla luce.

In sintesi: l’uomo ha peccato e la retribuzione per il peccato  è la morte, fisica e spirituale. L’ira di Dio è sopra l’umanità, quindi o qualcuno paga il  prezzo per i nostri peccati o siamo tutti destinati a restare separati da Dio per l’eternità.

Dio quindi invia sulla terra Suo Figlio, Gesù Cristo, completamente Dio e completamente uomo. Un uomo senza peccato, quindi completamente innocente, perché possa rappresentarci e pagare con la Sua morte il prezzo dei nostri peccati. Gesù, per amore nostro, allora paga il prezzo, morendo sulla croce e placando in questo modo l’ira di Dio verso coloro che credono in Gesù Cristo e nel suo sacrificio.

Ma perchéla  risurrezione? Qual è la necessità della risurrezione?

Romani 4:25

 il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.

 

1 Corinzi 15:17

 e se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati.

 

Le Sacre Scritture affermano che Gesù è morto sulla croce a causa delle nostre offese, dei nostri peccati. Con la sua morte, Gesù Cristo ha soddisfatto le esigenze di giustizia di Dio, quindi ha placato l’ira di Dio e ci ha quindi riconciliati con il Padre.

Perché ira? Perché il peccato ferisce la santità ed il carattere di Dio, il quale per essere un giusto Giudice, dovrebbe condannarci, ma il sangue di un uomo giusto, innocente e senza peccato, cioè il sangue di Suo Figlio Gesù, soddisfa la Sua giustizia e questo gli permette di non condannarci, anche se colpevoli, e di darci in eredità la vita eterna.

La morte di Gesù fu quindi necessaria per soddisfare la giustizia divina e liberare l’uomo dalla colpa e dal dominio del peccato.

E la risurrezione? La risurrezione fu anch’essa necessaria per dimostrare che il sacrificio di Gesù Cristo era stato realmente accettato da Dio.  Grazie alla risurrezione sappiamo che il sangue sparso sulla croce era realmente il sangue di un uomo senza peccato: si è trattato quindi di un sacrificio sostitutivo perfetto e valido per sempre.

Quindi Gesù è morto a causa dei nostri peccati ed è risuscitato per la nostra giustificazione. In altre parole la risurrezione di Gesù Cristo è la prova che il Suo sacrificio è stato accettato da Dio e che quindi noi siamo stati giustificati. La risurrezione è la nostra “ricevuta”: il nostro debito è stato pagato da Gesù Cristo.

Nel libro di Levitico, quindi nell’Antico Testamento, il sacerdote dopo aver compiuto il sacrificio di un animale, usciva da tabernacolo e diceva SHALOM ossia pace, ovvero tutto bene, il sacrificio è stato accettato.

Il tumulo vuoto è la prova che l’uomo è stato giustificato da Dio a causa della morte sulla croce di Gesù Cristo.

2 Corinzi 5:21

Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.

Gesù è risuscitato perché noi fossimo giustificati: la sua morte è la base della nostra giustificazione e la sua risurrezione la prova della nostra giustificazione.

Per questa ragione in 1 Corinzi 15:17 viene affermato che senza la risurrezione di Cristo la nostra fede sarebbe inutile, e staremmo ancora nei nostri peccati.  La risurrezione di Gesù significa rimuovere tutti i dubbi dal nostro cuore, è la prova che il sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo è stato perfetto e che i nostri peccati ci sono stati perdonati.

Per concludere, la morte di Gesù era una esigenza di Dio, la risurrezione di Gesù è la ricevuta di Dio all’uomo che il suo debito è stato pagato.  

Buona Pasqua a tutti!

Qoelet, riflessioni teologiche in tempi difficili, il blog di Matteo Attorre

 

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