Il Vangelo, quello vero, quello che parla di Cristo e di ciò che Lui ha fatto e continua a fare, non è affatto semplice e non è affatto facile da predicare. I trionfalisti diranno il contrario, ma le Sacre Scritture e i fatti stessi non giustificano questa loro affermazione.
Il messaggio del Vangelo, quello vero, non è un messaggio popolare, non lo è mai stato e mai lo sarà. Il Vangelo, quello vero, non è facile da ascoltare ed è ancora più difficile da vivere. E non è facile da predicare perché è offensivo: la maggior offesa del Vangelo è il proprio Vangelo, perché confronta l’uomo con alcune verità che non desidera ascoltare. Per questo motivo abbiamo bisogno dello Spirito Santo: senza lo Spirito Santo, il Vangelo è una storiella alla quale nessuno, sano di mente, potrebbe mai credere.
Il Vangelo è una Buona Notizia, è vero, ma soltanto per chi, convinto dallo Spirito Santo, percepisce la sua reale condizione di morto spirituale, separato da Dio, ed è in grado allora di riceverlo. Sappiamo che è impossibile che una persona possa credere, se non per l’azione dello Spirito, che Dio è il Creatore di tutte le cose, che tutto procede da Lui e che da Lui proviene il senso ed il significato della vita, e che vive in un mondo che appartiene a Dio ed è soltanto Lui che decide che cosa sia giusto o sbagliato.
Le cose si complicano ancora di più quando gli diciamo che tutti hanno peccato e sono separati dalla gloria di Dio. Tutti, quindi anche lui. Perchè, l’uomo naturale non si sente peccatore, a meno che non abbia ucciso qualcuno.
Del tutto inutile, poi, dirgli che comunque sia, tutto ciò che fa o farà non gli servirà per avere la salvezza, perché Gesù è l’unico in grado di salvarlo e che la salvezza non è per le opere, ma è per grazia, attraverso la fede in Gesù Cristo e nel suo sacrificio sulla croce.
Nessuno, se non è convinto dallo Spirito, potrà mai credere che Dio ha creato il mondo, e ha poi creato l’uomo; che l’uomo ha peccato e Dio allora, per redimere l’uomo, nella pienezza dei tempi, al momento giusto, ha mandato sulla terra Suo Figlio, Gesù Cristo, nato da una donna, e sotto la legge; che essendo Gesù 100% Dio e 100% uomo, come uomo viene tentato in tutto, come chiunque di noi; ma lui non pecca (a differenza di Adamo), e adempie perfettamente la legge cerimoniale e morale, tutta la legge mosaica; e compiendo tutta la giustizia, diventa l’unico uomo giusto al mondo; in questo modo, quando muore sulla croce, come nostro rappresentante e sostituto, senza aver peccato, l’ira di Dio, destinata a noi, viene lanciata su di Lui; i nostri peccati, i nostri debiti, le nostre colpe che ci erano stati imputati per il peccato di Adamo, peccati per cui meritavano la morte perché ferivano la Santità perfetta di Dio, sono imputati (imputare = mettere sul conto di), sulla croce, a Gesù Cristo.
Ma, questo è il messaggio, piaccia o meno.
Romani 1:16
“Infatti io non mi vergogno del Vangelo di Cristo, perché è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede”
1 Corinzi 1:18
“Infatti il messaggio della croce è follia per quelli che periscono, ma per noi che siamo stati salvati è potenza di Dio”
1 Corinzi 1:21
“È piaciuto a Dio salvare quelli che credono mediante la follia della predicazione.”
Il nostro compito non è cambiare, di nostra iniziativa, il messaggio del Vangelo per renderlo più interessante, intelligente, credibile, leggero, simpatico, eccetera, ma quello di essere assolutamente fedeli a quel messaggio e proclamarlo con onestà e coraggio.
Sì, la fedeltà ha un prezzo che si chiama coraggio, perché è fuori di dubbio che ci vuole coraggio per predicare un messaggio che le persone considerano folle. E ci vuole coraggio per affermare cose che ci faranno apparire, nella migliore delle ipotesi, degli ingenui e dei creduloni senza cervello. Ma, chi ha già avuto il privilegio di essere stato offeso dal Vangelo, chi viene confrontato giornalmente dalle sue verità, per gratitudine nei confronti di chi sulla croce ci è salito e per amore del prossimo, ha il dovere di essere fedele a quel messaggio e di essere sufficientemente coraggioso per proclamarlo.
Potranno ascoltare il Vangelo, quello vero, soltanto coloro ai quali sarà predicato.
Qoelet, riflessioni teologiche in tempi difficili by Matteo Attorre

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